09 novembre 2021

 Servizio di Fanfara a RONSECCO (VC)

con INTITOLAZIONE DI UNA PIAZZA

al MILITE IGNOTO - 07 novembre 2021

(fotografie di Liva Flavio, salvo come diversamente indicato)

La locandina con il programma della giornata.

Appena arrivati a Ronsecco, ci aggiustiamo le divise e soprattutto quei maledettissimi cordoni verdi   (foto Albera).

Il "maresciallo" Luciano Vallieri.    (foto Liva, anche per le successive)

L'intrepido trombone Beppe Landra, che fu costretto a correre e a marciare con il suo piede sfasciato. Qui si riposa ad una colonnina di ricarica dell'ENEL per avere una piena autonomia energetica.

La prima nostra suonata, a trombe fredde e a membra congelate, sulla piazza della chiesa.

La deposizione della corona d'alloro alla grande lapide in ricordo dei Caduti in Guerra originari di Ronsecco.


Siamo stati fortunati: in piazza ci hanno riservato un posto al sole!
Ronsecco conta ben 512 abitanti, e in piazza erano un centinaio o anche più: non male come quantità di pubblico!


Hanno presenziato anche alcuni Bersaglieri di Vercelli.

Sul viale verso il Cimitero comunale, per un'altra corona d'alloro ai Caduti.


Il nostro alfiere e presidente, Massimo Chendi, ci ha già "seminati"... ma dimentica che abbiamo Beppe con il piede sfasciato e che va più adagio.

Il nostro capofanfara Ezio Petrini in testa al plotone.



... e poi il plotone!

Il monumento ai Caduti della Prima Guerra davanti al Cimitero: Ronsecco ebbe 49 caduti nella Prima Guerra mondiale, più alcuni dispersi.


Il nostro schieramento davanti al monumento ai Caduti.

E poi di nuovo in paese, per una sfilatina. Ci precede l'alfiere e nostro presidente di sezione, Massimo Chendi.

Per lo più al passo...


...anche leggermente di corsa. Ma con molto giudizio, visto il piede di Beppe e anche visti i nostri acciacchi di poveri vecchietti spompati.



Questo è il "murale" dipinto nella nuova Piazza del Milite Ignoto. Milite che è senza volto, come appunto deve essere.
I bambini della scuola primaria hanno pure presentato una loro recita, a ricordo del Milite Ignoto.

Non manca la foto di gruppo della Fanfara davanti alla chiesa, originaria dell'anno 1100 e intitolata al "Divo Lavrentio" ("al divino Lorenzo", si suppone "San" Lorenzo).

Qui si vede, con il giaccone giallo, anche la "First Lady" Ivana e un bambinetto vercellese, sì, quello del "Reggimento di Papà".

Due profili di suonatori


Anzi tre profili, con il qui presente e professionale Tarcisio.

Dopo l'ottimo pranzo, offerto dal Comune nel Ristorante Edelweiss,
come tradizione si suonò qualche pezzo.
Tutti in maniche di camicia, per non macchiare di sugo la giacca...

Papà Raffaele Cessario, ma senza il resto della famiglia.

Antonio Oni, Ezio Petrini e Attilio Paronetto.

Una superba vista posteriore di Salvatore Curia.

Il capofanfara Ezio Petrini e il vice-capofanfara Antonio Oni.

Un autorevole suonatore semplice: Johnny Albera, nello splendore della sua divisa "drop".

Il virtuosista Pasquale Vigliaturo.

Si canta anche, ed Ezio dà il tempo.

Dopo il pranzo, altra nostra performance. Prima all'Istituto degli Anziani (dove una signora... di ben 94 ANNI ci insegnò una nuova strofa del canto della "Ricciolina"!!!) e poi, nella piazzetta vicina, l'ultimo concertino della giornata.

In semicerchio, mentre la nostra Antonella Ingari, in qualità di brava presentatrice, illustrava al pubblico la storia dei nostri pezzi.


Eccola là, con il suo quaderno verde, la brava presentatrice.

Per i pezzi cantati ci siamo avvalsi delle ugole d'oro dei Bersaglieri di Vercelli...

Una volitiva e determinata espressione di Antonio Oni...

...e una melodiosa espressione di Pasquale Vigliaturo.

Il trombone dell'altro Pasquale (Trotta), che in qualità di autista guidò il nostro pullman (senza incidenti!!) fino a Ronsecco e ritorno.

Ronsecco è un bellissimo paese, e vale bene una visita. Complice lo splendido "foliage" autunnale, era proprio da vedere. Un'avvertenza, però: E' PIENO DI AUTOVELOX!!! E qui al centro ne vedete uno, tutto bello arancione, giusto in tema con il foliage autunnale.  (foto Albera)

Tutto attorno al paese ecco le RISAIE, a perdita d'occhio.
Siccome ci furono offerte caldarroste a profusione, bagnate da un gustosissimo "vin brulé", ci siamo pure chiesti dove diavolo raccolgono le castagne, ma la domanda è rimasta senza alcuna risposta.   (foto Albera)

Poi il viaggio di ritorno e uno splendido tramonto sulla verda padana pianura, dai finestrini dell'autobus.    (foto Albera)

Johnny Albera - 09/11/2021
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